Pubblicista italiano. Ex sacerdote, autore di saggi e studi sull'emigrazione,
fondò nel 1913 la rivista
"La
vita
italiana
all'estero" (1913), che trattava problemi di politica estera, coloniale
e migratoria, denunciando come pericolosa la soggezione dell'economia italiana
alla finanza straniera. Convinto nazionalista, abbracciò la causa
interventista in occasione della prima guerra mondiale; dopo la sconfitta di
Caporetto, costituì con M. Pantaleoni il fascio parlamentare di difesa
nazionale. Aderì al Partito Fascista e contribuì alla formulazione
del suo programma economico; si distinse per il suo accanito antisemitismo e nel
1942 fu nominato ministro di Stato. Dopo la deposizione di Mussolini, fu tra i
primi aderenti alla Repubblica di Salò e morì suicida nei giorni
della Liberazione (Torrella dei Lombardi, Avellino 1881 - Milano 1945).